domenica 3 gennaio 2010

A Tribute to H.C.Bresson - I whish I had a Leica M9

Siamo già nell'anno nuovo, si fanno propositi di speranza e ci si augura tutti che le cose vadano meglio che in passato. Qui si continua a navigare nell'immenso mare fotografico realizzato a Tokyo e, rovistando rovistando, mi scappa fuori questo scatto realizzato proprio all'ingresso della stazione sotto casa mia a Sumyoshi.... ben inteso, non è l'unico decente :) ma mi ha portato a pensare agli "attimi fuggenti" di Henry Cartier Bresson, il mio maestro spirituale. Ne ho realizzati a centinaia ma, se non è questo il prototipo del genere, quale può essere? Mi ha però anche portato a rammaricarmi molto della mia condizione di reporter "spiantato", costretto ad utilizzare attrezzature non sempre all'altezza dei risultati che si vogliono ottenere. Sono io il primo, è vero, a pensare che non è la fotocamera, ma il fotografo a fare le foto, ma in questo caso, sono sicuro che una bella Leica M9 mi avrebbe permesso di ritrarre la vecchietta mascherata in modo molto più adeguato....... Vabbè, bastano 8/9000 euro.... mica tanti..... :((

We are already in the New Year and resolutions are made of hope, and we all hope that things go better than before. Here we continue to navigate in the great sea of photo made in Tokyo and, poking poking around, I realized this shot made just at the entrance of the station under my house in Sumyoshi .... of course, is not the only decent :) but led me to think about the "fleeting moment" of Henry Cartier Bresson, my spiritual master. I've made hundreds, but if this is not the prototype of the kind, which can be? This, however, also led to regret much of my status as a reporter "penniless", forced to use equipment that does not always match the results that you want to achieve. I am the first, indeed, to think that it is not the camera but the photographer to take photos, but in this case, I'm sure a nice Leica M9 would allow me to retract the old woman so much more appropriate. ...... Oh well, I only need 8 / 9000 euros .... Not too much ..... : ((

venerdì 25 dicembre 2009

Merri Kurisumasu!

Tokyo è ormai lontana..... ma solo fisicamente. Io qui continuo a lavorare sulle immagini, continuo a tenere i contatti con gli amici conosciuti laggiù, e aspetto buone notizie sugli esiti dei miei reportage. Nel frattempo, voglio fare gli Auguri a tutti coloro che hanno seguito questo blog.
Con le foto sempre "rigorosamente" provenienti da Tokyo!!!!


Tokyo is far away ..... but only physically. I continue to work on the images, I still keep in touch with friends met there, and expect good news on the outcome of my reportage. In the meantime, I whis Merry Xmas to all those who have followed this blog.
With photos always "strictly" from Tokyo!!

mercoledì 16 dicembre 2009

Aggiornamento Sito Web

In attesa di "eventi" migliori, qui si continua a lavorare sul Giappone. Ho aggiornato il mio sito web (in realtà, l'ho messo online del tutto nuovo di zecca..) ed ho inserito tre gallerie di foto realizzate a  Tokyo. Un reportage sulla Metro, uno su Rebiya Kadeer (vedere il post con il Dalai Lama), ed una "artistica" fatta al Tsukiji Fish Market. Buon divertimento!



Waiting for better "events", here is still working on Japan. I updated my website (actually, I put online all brand new ..) and I added three galleries of photos made in Tokyo. A report on the Metro, one on Rebiya Kadeer (see the post with the Dalai Lama), and an "artistic" done to the Tsukiji Fish Market. Enjoy!


giovedì 10 dicembre 2009

L'avevo detto.......

Beh, era ovvio che non sarebbe finito tutto con il mio ritorno.... (a parte il fatto che si spera di pubblicare anche in Italia) Ma, prima di partire, avevo mandato un paio di scatti a Metropolis, la rivista in lingua inglese edita a Tokyo che racconta la vita e gli avvenimenti della città. Volevo lasciare un piccolo ricordo, un saluto, un gesto affettuoso per quella che era stata la "mia" città per un mese. Ci sono riuscito: da oggi, una mia foto è la "Photo of the Week" su Metropolis. Sia sulla versione cartacea, che su quella Web, come potete vedere cliccando sull link allegato.






Well, it was obvious that he would not end it all with my return .... (apart from the fact that it is hoped to publish in Italy) But before leaving, I sent a couple of shots to Metropolis, the English-language magazine published in Tokyo about the life and events in the city. I wanted to leave a little souvenir, a greeting, a gesture of affection for what was "my" city for a month. I made it: from today, my photo is the "Photo of the Week" on Metropolis. Both on paper, than on the Web, as you can see by clicking on the attached link.

sabato 28 novembre 2009

Ma non finisce qui

Non penserete mica che, una volta tornato a casa, questo blog s'interrompa? No, non è possibile, dopo essersi immersi per un mese in una realtà così lontana. Ora, ci vorrà un po di tempo per metabolizzare tutto quello che uno ha visto, sentito, respirato, gustato. Dato che anche in Giappone si preparano per Natale, eccovi uno scorcio di Ginza. Nel frattempo, mentre io riordino le idee, volevo ringraziare tutti coloro hanno avuto la pazienza di seguire questo blog, augurando ad ognuno che i suoi desideri si realizzino, prendendo spunto dalle tavolette votive che i fedeli lasciano al Meiji con le loro..... richieste! Un grazie di cuore va anche a tutti gli amici conosciuti a Tokyo, ma delle loro storie spero di potervi parlare in altri modi. State attenti e non "perdetevi" nel mondo che è così difficile e complesso..... Un caro saluto a tutti dal vostro affezionato "reporter"......... (Continua.......)















Don't think that, once back home, this blog is interrupted? No, it is possible for a month after being immersed in a world so far away. Now, it will take some time to absorb everything that one has seen, felt, breathed, tasted. Given that even in Japan are preparing for Christmas, here's a glimpse of Ginza. Our heartfelt thanks also go to all the friends met in Tokyo, but their stories I hope to speak in other ways. In the meantime, while I reorganize my thoughts, I wanted to thank everyone who had the patience to follow this blog, wishing everyone that her desires are realized, taking cue from votive tablets that the faithful leave the Meiji through their .... . requests! Be careful and not "miss" in the world that is so difficult and complex ..... A warm greeting to all from your affectionate reporter "......... (To be continued ......)


giovedì 26 novembre 2009

Farewell to Tokyo

E ora, si torna a casa. Tutte le storie hanno una fine.... e questa, non fa differenza. Non importa se siano belle o brutte, se i ricordi ti accompagneranno per tutta la vita, se ti mancheranno gli Irassahimaseee ed i treni sempre puntuali. Se sei riuscito, proprio nell'ultimo giorno ad avere incontri ravvicinati del "quarto tipo" con mezza popolazione di Tokyo. Può succedere sulla Yamanote, alle otto di mattina. L'eccezione che conferma la regola dell'impenetrabilità dei corpi. Io, Tokyo la ricorderò per sempre con amore: la colpa è, come sempre, di Cupido, che è sempre in agguato....... Non voglio aggiungere altro per oggi, se non l'omaggio del Kimi Ga Yo...












And now, it's time to go back home. All stories have an ending .... and this, it makes no difference. No matter whether they are good or bad, if the memories you will keep for life, if you miss the Irassahimaseee and trains more punctual. If you can, just the last day to have close encounters of the "fourth kind" with half the population of Tokyo. It can happen on the Yamanote, at eight in the morning. The exception that proves the rule of bodie's inpenetrability. I, Tokyo will always remember with love: the fault is, as always, of Cupid, who is always lurking ....... I do not want another word for today, if not the homage of Kimi Ga Yo ...

lunedì 23 novembre 2009

Il Meiji Jingu e La Via dell'Arco

Lentamente, una complessa serie di movimenti porta l'arciere a distendere l'arco ed a scoccare la freccia. Altrettanto lentamente, riprende la sua posizione di partenza, mentre il successivo è già pronto al prossimo tiro. Questo è il Kyudo, ovvero La Via dell'Arco. Nel parco del Meiji Jingu, mi appare improvvisamente un padiglione dietro al quale si sta svolgendo una gara di quest' arte marziale. I partecipanti, vestiti con l'Hakama tradizionale, gareggiano in un silenzio pressoché assoluto, rotto soltanto dallo schiocco della freccia e dal canto degli uccelli. Tutto questo, alla fine di una giornata dove la tradizione ha regnato sovrana.








Bambini vestiti con splendidi Kimono coloratissimi, accompagnati da intere famiglie, vengono portati alla preghiera nel tempio. Poco dopo, coppie di sposi procedono in corteo, oppure si riuniscono con i parenti per la fotografia di rito. Mi sembra di essere capitato improvvisamente nel passato.


 











Un passato che mi è capitato davanti anche ieri, cristallizzato nella tradizione teatrale del Kabuki-za, vicino Tsukiji. Un'ora di coda per prendere il biglietto che dava diritto di assistere (in piedi e dalla piccionaia....) al primo tempo di quella che è una rappresentazione che dura quasi tutto il giorno. Devo dire che è un po..... statica, per il gusto occidentale, ma comunque affascinante. La sacerdotessa del tempio Namyoke Inari Jinja, è la degna conclusione di una due giorni dedicata (a volte anche per caso), al Giappone di una volta.









Slowly, a complex series of movements bringing the archer to stretch the bow and shoot the arrow. Equally slowly resumes its original position, while the next is ready for the next shot. This is the Kyudo, or the way of the arch. In the park the Meiji Jingu, I suddenly see a pavilion behind which is playing a race this' martial art. The participants, dressed in traditional hakama, compete in an almost absolute silence, broken only by the snap of the arrow and the song of birds. All this, at the end of a day where the tradition has reigned supreme. Children dressed in stunning and colorful kimonos, accompanied by whole families, are moved to prayer in the temple. Shortly after, married couples proceed in a procession, or get together with relatives for photo rite. I seem to have happened suddenly in the past. A past that happened before yesterday, crystallized in the tradition of Kabuki-za theater near Tsukiji. An hour queue to get the ticket that entitled him to attend (standing and from the 4th floor ....) the first time what is a performance that lasts almost all day. I must say it is a bit ..... static for the Western taste, but always fascinating. The priestess of the temple Namyoke Inari Jinja, is the fitting conclusion of a two days devoted (sometimes even by accident) to Japan of yesterday.

sabato 21 novembre 2009

Saturday in The Park

C'era una luce tiepida e brillante, stamattina, ad illuminare Ueno Park. Un luogo che consiglio assolutamente di visitare in giornate come queste. Qui si può trovare una Tokyo diversa, lontana dagli affanni quotidiani e dagli isterismi consumisti che pur caratterizzano i giorni di festa, soprattutto da queste parti. A Ueno Park, affluisce quello che rimane del Giappone tradizionale: intere famiglie, nonni compresi, passano la giornata rilassandosi e divertendosi in modo semplice e gioioso. Un gelato, un inaspettato concerto sotto un tendone, l'aria aperta, una visita allo zoo e magari, qualche preghiera in uno dei templi sparsi per il parco. Niente a che vedere coi mega centri commerciali, dove il rumore e il denaro sono gli unici signori incontrastati. Si gioca a baseball, s'improvvisano movimenti di arti marziali e può anche capitare di assistere alle esercitazioni di alcuni "improbabili" militari.... Devo confessare che mi sono perso dietro questa atmosfera, provando momenti di pura ed ingenua felicità, soprattutto nell'ascoltare quella musica semplice e divertente, seguita da un pubblico di ogni età, ad occhi chiusi, sotto al tendone... Sensazioni che, nel mondo moderno, sono sempre più difficili da provare e, tutto ci si aspetta, tranne che di trovarle in una simile megalopoli.























All'uscita, non rimane che immergersi nella incredibile Kasbah di Ameyayokocho, lungo i binari della JR di Ueno. Una specie di suk affollatissimo, dove è possibile comprare e.... mangiare di tutto. E' difficile camminare, storditi dalla ressa, dai colori, dai richiami dei venditori, dai suoni assordanti delle sale di Pachinko, e dai profumi del cibo di tutti i tipi. Anche qui però, tutto ancora come una volta, lontani dalle sfavillanti vetrine di Omote Sando, Shinjuku o Shibuja..... Qui, c'è ancora la "puzza" di pesce, mischiata alle giacche con i dragoni ed alle scarpe di note marche sportive....... Qui, non si sa con quale titolo, lo stesso venditore di braccialetti.... s'impegna pure per fornirlo di poteri magici e taumaturgici.....











There was a light warm and bright this morning, to illuminate Ueno Park. A place that highly recommend visiting on days like these. Here you can find a different Tokyo, away from the daily trials and the hysteria consumerism that characterize even the holidays, especially around here. In Ueno Park, going into what remains of traditional Japan, entire families, including grandparents, spend the day relaxing and having fun in a simple and joyous. Ice cream, an unexpected concert under a tent, open air, a visit to the zoo and maybe a few prayers in the temples scattered throughout the park. Nothing to do with the mega shopping malls, where the noise and money are the only undisputed lords. He plays baseball, improvised movements of martial arts and can also happen to attend the exercises of some "improbable" military .... I must confess that I'm behind this atmosphere, experiencing moments of pure happiness and naive, especially in listening to the music simple and fun, followed by an audience of all ages, with eyes closed, under the tent ... Feelings in the modern world, are increasingly hard to prove and everything you would expect, which found itself in this megalopolis. Exit, all that remains is to immerse themselves in the incredible Kasbah of Ameyayokocho along the tracks of the JR Ueno. A kind of crowded souks, where you can buy and ... eat anything. It 'hard to walk, stunned by the crowd, the colors, the calls of vendors from the deafening sounds of pachinko parlors, and perfumes of the food of all kinds. Even here though, everything still as before, far from the glittering windows of Omote Sando, or Shinjuku and Shibuja ..... Here, there is still the "smell" of fish, mixed with jackets with dragons and the known brand sports shoes ....... Here, we do not know what title, the same vendor bracelets .... also undertakes to provide with magic and wonder-working .....

venerdì 20 novembre 2009

Pizza con Panorama

La pizza ormai, è un piatto internazionale, la trovi in tutte le parti del mondo. Non ho difficoltà quindi, a fare un'eccezione alla mia regola di mangiare solo cibi locali nei paesi che visito. Ieri, con Alice, siamo andati a trovare Peppe, un pizzaiolo napoletano coi fiocchi. Oltre ad essere un ragazzo sveglio e pieno d'iniziative, fa una napoletana superlativa, difficile da gustare anche in Italia. Il tutto, con la vista spettacolare dal 52° piano del Sumitomo Bldg. a Shinjuku.




Così abbondantemente rifocillati, ci siamo poi tuffati nei templi dello shopping a Shinjuku, in una moltitudine di luci e colori già natalizi.












L'altro ieri ed oggi, grandi camminate nei super centri dedicati allo svago ed al divertimento. Il Tokyo City Dome ed Odaiba. Attraversando il lunghissimo Rainbow Bridge. Qualsiasi cosa si faccia, ovunque si vada, il tempo non basta mai. Bisognerebbe girare per giorni interi per scoprire sempre nuove sorprese.... Come i negozi specializzati in animali, dove vendono proprio di tutto. Comprese le carrozzine per i cagnolini....











Pizza is an international food, find it in all parts of the world. I have no difficulty therefore, to make an exception to my rule of eating only local foods in the countries I visit. Yesterday, with Alice, we went to see Peppe, a Neapolitan pizza maker with flakes. Besides being a bright lad and full of initiatives, Peppe makes a superb neapolitan pizza, hard to enjoy even in Italy. All this, with the spectacular view from the 42nd floor of Shinjuku Sumitomo Bldg. So thoroughly refreshed, we then dive into the temples of shopping in Shinjuku, in a multitude of Christmas lights and colors already. The day before yesterday and today, large walk in super centers devoted to amusement and entertainment. Tokyo Dome City and Odaiba. Crossing the Rainbow Bridge very long. Whatever you do, wherever you go, time is never enough. We should shoot for days to discover ever new surprises .... Like the shops specializing in animals, where they sell just about everything. Including wheelchairs for dogs ...

martedì 17 novembre 2009

La Ripetizione - Sacralità e Consolazione del Gesto

Sono appena tornato da Kyoto, accompagnato da scrosci di pioggia. Tempo ideale per meditare. Gli spunti mi vengono riproposti continuamente, e allora ho pensato di dire due parole sulla ripetitività ossessiva comportamentale del popolo giapponese. Assolutamente contrario per natura ai formalismi, da sempre attento più alla sostanza dei rapporti umani, piuttosto che ad un'apparenza soltanto esteriore, devo dire che qui non si tratta solo di questo, ma la ritualità gestuale e comportamentale, in questo luogo rappresenta ormai, almeno ai miei occhi qualcosa di più. Ogni volta che si entra in un negozio, ristorante, ufficio, inizia un coro ricorrente di Irassahimaseeeee, gosaimastaaa...... arigatò gosaimaaass...... (riproduzione sonora e non testuale) e via dicendo. Anche questa sera, da Hotto Motto, il rituale è stato rispettato: dopo i convenevoli, l'ordinazione del vassoio (Bento) che avevo scelto, è partito come un eco di "iccichooo" (finale del nome del piatto.....) e così via fino ai saluti finali..... conditi con i soliti inchini.





Un altro caso eclatante è quello degli addetti alle metropolitane ed ai treni. Un rituale fatto di gesti solennemente ripetuti ad ogni fermata. Pensate che gli omini della metro lo fanno ogni volta, per chissà quanti viaggi al giorno! In questo video, un esempio dalla stazione di Kyoto. Guardate bene! P.s. tra due minuti arriva un altro treno...





Ovviamente, anche le musichette che annunciano l'arrivo dei treni, che propagandano prodotti fuori dai negozi, nei centri commerciali, e così via, hanno lo stesso carattere di continua ripetizione. Un ultimo spunto, può essere quello offerto dalle Geishe. Una tradizione antica, fatta di gesti, abbigliamento, comportamento, attenzioni, rispetto. Sono stato fortunato (sono oramai pochissime), e ne ho colte tre tutte insieme.





Ed è proprio il carattere antico suggerito dalla vista delle Geishe, che mi porta a riflettere su quello che, all'apparenza, può sembrare solo un mero ripetere, vuoto di significati. La ripetizione, forse, aggiunge un carattere sacrale a quello che si sta facendo: conferisce una dignità ed un'importanza anche alle azioni ed alle persone più semplici. E' come una specie di rafforzamento della propria posizione sociale ed umana. Nello stesso tempo, sprigiona un'aurea consolatoria e protettiva per il soggetto che la compie: "faccio questo gesto, perché si fa così... e questo mi fa stare in pace con la mia coscienza, sicuro di aver fatto la cosa giusta".  Non a caso, infatti, tutte le religioni cosa fanno, in genere? Adottano più o meno complessi rituali, a significare la propria importanza e, nel contempo, a rassicurare i fedeli accogliendoli nel caldo e sicuro abbraccio di ciò che li qualifica e li distingue. Qualcuno si starà chiedendo se a Kyoto c'era solo da pensare..... Oddio, con tutti quei templi e santuari!



I have just returned from Kyoto, accompanied by showers of rain. Ideal time to meditate. The ideas I get constantly re-proposed, so I thought I'd say something about the repetitive obsessive behavior of the Japanese people. Absolutely contrary to nature to formalism, to be more attentive to the substance of human relations, rather than just outward appearance, I must say that this is not only that, but the ritual and gesture and behavior, in this place is nowat least to my eyes more. Each time you enter a store, restaurant, office, began a chorus applicant Irassahimaseeeee, gosaimastaaa ...... Arigatò gosaimaaass ...... (play sound and not text) and so on. Also this evening, Hott Motto, the ritual was observed: after the pleasantries, the order of the tray (Bento) we met, started as an echo of "iccichooo" (final name of the dish ..... ) and so on until the final greetings ..... seasoned with the usual bows. Another striking example is that of employees at metros and trains. A ritual done solemnly repeated at each stop. Do you think that men do it every time the subway, for who knows how many trips per day! In this video, an example from Kyoto Station. Look well! Of course, even the dance music heralding the arrival of trains, touting products out of stores, shopping malls, and so on, have the same character of continuous repetition. One last point may be that offered by geisha. An ancient tradition, made up of gestures, clothing, behavior, attention, respect. I was lucky (they are now very few), and I picked all three togheter. It is the ancient character suggested by the sight of the geisha, which leads me to reflect on what, apparently, may seem like just a simple repeat, blank meanings. Repetition, perhaps, adds a sacred character to what is being done: it confers a dignity and importance to the actions and even the most simple. It's 'as a kind of strengthening its position in society and human life. At the same time, releases soothing and protective aura for the person who performs it: "I do this gesture, for it is so ... and that makes me feel at peace with my conscience, sure I'd done the right thing" Not by chance, in fact, all religions, what they do, in general? Take more or less complex rituals, signifying its importance and at the same time to reassure the faithful, welcoming in the warm, secure embrace of what qualifies them and distinguishes them. Someone is wondering if Kyoto was only thinking ..... Oh God, with all those temples and shrines!


venerdì 13 novembre 2009

Sushi a Colazione

Bisognava alzarsi presto, molto presto, ma ne è valsa sicuramente la pena.... La visita al Tsukiji Market rende ridicolo qualsiasi mercato del pesce visto finora. C'erano delle cose che non avevo mai visto.... cioè, quasi tutte! A parte i pesci, molluschi e crostacei di ogni forma e dimensione. Cercando di sopravvivere agli innumerevoli carrelli che scorazzavano avanti e indietro, incuranti della presenza degli stranieri. Lì si lavorava... e non c'era tempo da perdere. Il mercato del pesce, a Tokyo, è una specie di santuario dove si consumano ogni mattina i riti collettivi della vendita e dell'acquisto, per poi distribuire tutto quel ben di Dio all'intera città e oltre (penso). Esemplari, sono le aste dei tonni.



Dopo le sei e un quarto però, ti cacciano via dalle aste e non ti resta che perderti in un dedalo di botteghe di grossisti che lavorano e preparano il materiale per la vendita.



 

Un paio d'ore di giri tra i vari banchi e si son fatte le otto. A questo punto, è necessario fare colazione! Cappuccino e cornetto? Ma non se ne parla nemmeno! Si va da Zanmai a mangiare il più fresco dei sushi. E' a duecento metri dal mercato! E qui, l'esperienza diventa paradisiaca: il tonno ti si scioglie in bocca.... Il tutto per cifre che dalle nostre parti ce le sognamo. Non ho mai mangiato sushi in Italia, ma crudi di pesce si, e bisogna fare un piccolo mutuo se si vuole andare sul sicuro. Qui, ho fatto il signore ed ho investito 1700 yen (12/13 euri....) per un tonno ed uno sgombro spettacolari......




In serata, nonostante la pioggia, visita alla Torre Eiffel...... Perché non lo sapevate che ce l'avevano anche qui? Vabbè, loro però la chiamano Tokyo Tower!





You had to get up early, very early, but it is definitely worth the trouble .... A visit to Tsukiji Market makes ridiculous any fish market seen so far. There were things I had never seen .... ie, almost all of them! Apart from fish, molluscs and crustaceans of every shape and size. Trying to survive the countless trucks that roam back and forth, regardless of the presence of foreigners. There he worked ... and there was no time to lose. The fish market in Tokyo, is a kind of sanctuary where they consume every morning rituals of collective sale and purchase, and then distribute all he could think of the entire city and beyond (I think). Specimens are the tuna auctions. After six and a quarter, however, you'll be sent away from auctions and just sit back and lose yourself in a maze of shops of wholesalers who work and prepare the material for sale. A couple of hours of laps between the various desks and are made eight. At this point, you must have breakfast! Cappuccino and croissant? But they do not even talk! They range from zanmai to eat the freshest sushi. E 'a hundred yards from the market! And here, the experience becomes a paradise: the tuna melts in your mouth .... The figures for all our parts that we dream of the EC. Have never eaten sushi in Italy, but raw fish, and you have to make a small loan if you want to be safe. Here, I made the Lord and I spent 1700 yen (12/13 euros ....) for tuna and mackerel a spectacular ...... In the evening, despite the rain, visiting the Eiffel Tower ...... Why do not you know that they had it here too? Ok, but call Tokyo Tower!


mercoledì 11 novembre 2009

Les Parapluies de Shibuya

Già, oggi ha piovuto praticamente tutto il giorno e quindi si è girato poco. Giusto il tempo di fare un...salto a Shibuya per comprare il tabacco per fare le sigarette (che si trova solo in pochi negozi). Un'oretta di metro tra andata e ritorno! Così, ecco una visione insolita dell'ormai mitico "crossing".



 

Il fatto è che ho avuto la malaugurata idea d'infilarmi nel Tokyu Center Food Show.... Un'esplosione di profumi, colori, forme e sapori...... Io, dopo il Sushi di ieri sera (circa 24 piattini.... tra me e Alessandro, il giornalista di Bloomberg), ero già in crisi mistica.... (e quando mangerò più una cosa del genere...!?) e non sapevo più dove guardare e cosa annusare. Mi sono buttato sugli Yakitori...... comprandone un abbondante numero.....! Comunque, qualsiasi cosa si scelga, qui è sempre tutto buonissimo e, nel tempo, ho capito una cosa: a Tokyo bisogna mangiare abbondante, perché altrimenti ci si trascina stancamente tra una metro e l'altra. Ci vogliono le energie!!! p.s. tutto quello che vedete qui sotto è stato personalmente testato!



 

 

 

Yeah, today it rained almost all day and then turned slightly. Just enough time to take a leap ... to Shibuya to buy tobacco to make cigarettes (which is only a few stores). An hour by subway there and back! So, here is an unusual vision of the now legendary "crossing". The fact is that I had the unfortunate idea of slipping into Tokyu Center Food Show .... An explosion of scents, coordination, shapes and flavors ...... I, after the sushi last night (about 24 small plates .... between me and Alexander, the journalist from Bloomberg), I was already in crisis mystique .... (when i'll eat again something like it...!?) and did not know where to look and what to smell. I started out on Yakitori ...... buying an abundant number .....! However, whatever you choose, everything here is always very good and, over time, I realized one thing in Tokyo is to eat plenty, because otherwise you drag wearily into the subway and the other one. It takes energy! P.S. everything you see below have been personally tested!